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La teoria della simulazione

L’ultima frontiera della fisica teorica è la simulation theory secondo cui il mondo fenomenico si manifesta secondo un software, una sequenza mnemonica di 0 e 1. L’esistenza di fenomeni istantanei comporta infatti la necessità di una programmazione informatica. Anche la filosofia contemporanea sta riflettendo sulla teoria della simulazione: https://www.simulation-argument.com/

In principio era il Logos (informazione divina), il Logos era presso Dio e il Logos era Dio. Egli, il Logos, era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo del Logos e senza il Logos niente è stato fatto di tutto ciò che esiste (Gv 1).

Poiché esiste solo Dio, che è Logos e luce informata, e poiché la luce può illuminare tutto tranne che se stessa, allora Dio immagina uno specchio per potersi contemplare nell’illusione di un riflesso. Quello specchio immaginato è la mente che manifesta il mondo secondo un software didattico, una modulazione di 0 e 1 finalizzata alla contemplazione esperienziale del corpo divino o metafisico, che è l’unico corpo vero. Come l’acqua in un bicchiere la coscienza è contenuta nella mente. L’acqua e la coscienza non hanno forma, assumono la forma del contenitore senza consistere affatto in quella forma. La mente non esiste in sé, è solo l’illusione di un limite, una programmazione informatica.

Esisti solo tu e la tua onnipotenza è un’onda vuota

eterna, una vibrazione che non vibra nel tempo ma che

collassa nel tempo e nello spazio come atto di coscienza

in un fenomeno che è sì reale e concreto ma mai vero

perché la verità resta nell’informazione come spirito,

come acqua che respira. Il tuo corpo esiste solo come

informazione, luce da luce, nella luce del pensiero

che se lo rappresenta, esiste come acqua che respira

nello spirito e nella luce di cui è informato.

Francesco Candela, APOTEOSI, Edizioni Effigi, 2019