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Conversione spirituale e informatica: la rinascita

Poichè la manifestazione del mondo risponde ad una programmazione informatica possiamo ricavare diverse indicazioni utili dall’osservazione dei software, come ad esempio:

  • il software non è dentro il computer, lo fa funzionare senza essere nel computer;
  • la risposta per default, a cascata, in assenza di comandi espliciti o diretti. La preghiera deve essere per abbandono oppure a manifestazione indiretta, quando si chiede qualcosa di trascendente rispetto a ciò che ci interessa ottenere. La manifestazione funziona in modo indiretto;
  • il feedback loop è un fenomeno informatico in cui la manifestazione si retro- alimenta circolarmente secondo uno schema mnemonico e istantaneo di rappresentazione-manifestazione-rappresentazione: la mia vita si manifesta pesante o leggera perché così me la rappresento e, poiché così si manifesta in concreto, continuerà a consolidare legittimandola la rappresentazione da cui emana. Lo stesso vale per l‘intera forma della manifestazione come per ogni suo particolare. Poiché istantaneo il feedback loop appare inesorabilmente fuori controllo;
  • conversione informatica – l’impossibilità di eccedere la programmazione, impossibilità di riscrivere/convertire il programma senza uscire dalla sua manifestazione. Gesù parla infatti di rinascita/conversione o del passaggio dalla porta del logos (Gv 10). Osservazione, derealizzazione e disimmedesimazione sono espedienti di dissoluzione del gioco informatico: ciò che ti accade non accade mai davvero e di certo non accade a te;
  • reset and reboot/restart – spegnere e riavviare. La metanoia, mal tradotta nei vangeli come pentimento, è una trascendenza del pensiero, che va oltre il pensiero e la memoria in un salto quantico o di fede che riscrive la manifestazione. Bisogna superare l’abitudine di credere, impedimento massimo alla conoscenza (Giordano Bruno);
  • anche concetti quali l’override e l’interfaccia di sistema sono utili a comprendere il funzionamento metafisico della realtà e possono trovare applicazione in espedienti yogici quali la meditazione, il respiro la recitazione dei mantra. Secondo Wikipedia …. nella programmazione ad oggetti override è l’operazione di riscrittura di un metodo ereditato;
  • alcune memorie sono “incarnate” nel nostro hardware, bene o male lo fanno funzionare, altre sono in rete, altre ancora sono nella nube e sono accessibili tramite software di connessioni o archetipi. Tutte le memorie possono essere “scaricate” nell’hardware e rese residenti. Nessuna di queste memorie è veramente nostra, nostro è il principio informatico, l’aleph;
  • al software si deve dare sempre un nome o un’icona (immagine sacra) per poter essere evocato e avviato, secondo un processo di equivalenza intenzionale e simbolica.

…qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se chiedete qualche cosa nel nome mio, io la farò (Gv 14, 13-14).

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo, affinché qualunque cosa chiediate al Padre nel mio nome, egli ve la dia (Gv 15, 16).

In quel giorno non mi farete più alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che tutto ciò che domanderete al Padre nel mio nome, egli ve lo darà (Gv 16, 23).

Nome e icona, legame informatico

Il legame informatico è l’archetipo dell’interfaccia, lo yoga assoluto, ciò che unisce l’hardware al software, la materia allo spirito restando spirito perché la materia non esiste in sé ma come spirito che è coscienza. La coscienza è pensiero, informazione, immaginazione, memoria e spirito che si manifesta come respiro restando spirito. Non esiste perciò la mela fisica, esiste invece l’informazione ideale che le dà forma e quella forma non è mai nella mela ma resta nella coscienza come idea, informazione e memoria. La dimensione della coscienza è il corpo divino che è eterno, istantaneo, aperto, vuoto, onnicomprensivo, infinitamente possibile e perfettamente compiuto.