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Gli archetipi · Acqua che respira

Nella nostra manifestazione si possono ritrovare archetipi che esistono in principio e, quindi, precedono la manifestazione stessa. Ricorda, la mente è il software della manifestazione, ha la sola finalità di mantenerti nell’illusione della separazione. Il software mentale manifesta separato ciò che in eterno è uno. Per uscire dalla manifestazione dobbiamo rivelarci, riconoscerci e rinascere negli archetipi che la precedono. Questo è un messaggio che ritroviamo con assoluta chiarezza nei vangeli, soprattutto in Giovanni e nell’apocrifo di Tommaso. Riconoscere gli archetipi apre la porta della matrice. La Bibbia, all’inizio della Genesi, individua l’archetipo nell’acqua che respira, l’acqua su cui aleggia lo spirito di Dio, il corpo divino che esiste prima della creazione. Tu, sia nella verità del corpo divino sia nell’illusione della carne, resti sempre e comunque acqua che respira.

Dal profondo dell’anima – Jung

La metafisica per il superamento e la guarigione – Francesco Candela

L’acqua ha coscienza, intelligenza e memoria perciò può essere informata per la trasformazione, il superamento, la guarigione e la rinascita in una nuova manifestazione come più ti piace (placebo). La fisica dell’acqua è quantistica e informatica, come ha più volte sostenuto nelle sue illuminanti conferenze il Prof. Emilio del Giudice.

Prof. Emilio Del Giudice – Ultima intervista

Masaru Emoto ha condotto una meravigliosa serie di studi sulla memoria intelligente dell’acqua, che risponde a vibrazioni positive o negative armonizzandosi o disarmonizzandosi di conseguenza.

Masaru Emoto – I messaggi dell’acqua: le scoperte del famoso ricercatore giapponese

Anche la radiestesia o radionica si occupa di vibrazioni informate e di informazione dell’acqua. Straordinari poi in ambito scientifico gli esperimenti di Jacques Benveniste, ripresi di recente dal premio Nobel Luc Montagnier, sulle diluizioni infinitesimali e informatiche.

Il mondo nuovo? La memoria dell’acqua – Luc Montagnier

www.idras.org

La possibilità di benedire l’acqua (dire bene) è nota al cristianesimo, che pratica il BATTESIMO come benedizione attraverso l’acqua, alla maniera cattolica, oppure per immersione completa del corpo alla maniera ortodossa, evangelica e protestante, in cui il respiro diventa rilevante in apnea manifestandosi per assenza in una rinascita metafisica da acqua e da respiro (Gv 3). Il battesimo è una pratica antichissima, di derivazione essena.

Anche la tradizione dei brindisi rivela un’arcana sapienza informatica, che abbiamo dimenticato ma possiamo ritrovare nella purezza dell’intenzione e nella risonante apertura – https://ilcalicediebe.com/2018/01/01/rito-del-brindisi/

Nella tradizione cristiana ritroviamo poi l’eucarestia come informazione del pane e del vino nella gratitudine. Gesù riconosce che la materia esiste solo come logos e si trasforma quindi per via informatica in un’intenzione mnemonica di benedizione. Gesù ci nutre del suo corpo e del suo sangue non per essere cristiani, che non significa nulla, ma affinché ci riconosciamo nell’eternità della sostanza cristica e nella perfetta unità del corpo divino e del logos come principio informatico (Gv 6 , 55 56).

Il Cristo eterno è il due non due nell’acqua che respira

il suo spirito informa l’acqua e manifesta tutte le cose.

L’acqua è la matriarca, il soffio del respiro è il patriarca,

in un archetipo androgino. Luminosa, risonante armonia

l’acqua si livella e riconcilia, se scorre si pulisce da sola

perché in sé è pura e guarisce tutte le malattie che trova.

L’acqua è luce docile e amorosa, amplifica la benevolenza

non ama l’urgenza perché in eterno è immobile e perfetta.

La vera guarigione è una rinascita, un battesimo luminoso

nell’acqua e nel respiro, nell’acqua che respira in eterno,

qui e ora, nello splendore di una conversione spontanea

istantanea, informatica che riscrive il software del corpo,

riscrive la tua forma in una nuova manifestazione sempre

come piace a te…

Francesco Candela, APOTEOSI, Edizioni Effigi, 2019